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Di cappelli e di uomini ne esistono centomila tipi in questo mondo,ma di alpini e di cappelli come il loro ce n’è una specie sola, che nasce e resta unica intorno ai monti d’Italia. (G. Bedeschi)

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… e portarono i loro pezzi, là dove all’uomo comune pesa il pane in tasca. ( G. D’Annunzio)

Questo luogo virtuale vuole tenere ancora uniti e ravvivare il ricordo dei tanti Artiglieri che hanno prestato servizio nel Gruppo Artiglieria da Montagna “Sondrio”. Un atto dovuto a tutti noi, che abbiamo varcato il portone della caserma “De Caroli”, a Vipiteno e vi abbiamo lasciato un pezzetto indimenticabile della nostra vita. Ricostruire 36 anni di storia non è semplice, ma lo stiamo facendo con l’aiuto di tutti coloro che hanno reso vivo questo Gruppo.
Quello che troverete in queste pagine è frutto del valido aiuto dei nostri “veci” Marescialli, che oggi sono una parte importante della nostra “Memoria Storica”, sulla nascita del “SONDRIO”, sui Comandanti che si sono succeduti dal 1953 al 1989, sulla Madrina della Bandiera di Guerra, sul significato dei nostri tre Distintivi, la presenza del Gruppo “SONDRIO” nelle ricorrenze felici quali il Giuramento delle Reclute del 2°/87 allo Stadio Comunale di Sondrio ed anche durante l’alluvione che ha colpito la Valtellina, sempre nel 1987.
In una recente visita al M.llo Onorati Romano, che trascorre la sua meritata pensione in quel di Novara, da un cassetto in cui erano stati amorevolmente riposti, sono emersi documenti, fotografie ed oggetti che ci riportano alle nostre origini; ci sono le fotografie dei primissimi Ufficiali e Sottufficiali che hanno fondato il Gruppo e dei primi anni trascorsi assieme al Gruppo “ BERGAMO” alla Caserma Druso di Silandro, il primo distintivo del “SONDRIO” che – dice Onorati – si erano pagati di tasca propria, a dimostrazione del forte legame con la Città di Sondrio, infatti l’aquila con le ali dispiegate regge fra gli artigli lo Scudo Araldico della Città con le spade e le palme incrociate sormontate dal Giglio dorato; il secondo distintivo che aveva un grossolano errore di composizione, e che ciò nonostante si dovette portare e distribuire fino ad 10917874_10203694411583717_5065935297191943149_nesaurimento scorte. Ed infine l’ultimo, quello col Giglio dorato che si staglia nel cielo azzurro delle montagne di Valtellina, che noi andiamo ancora oggi fieri di portare sul nostro cappello alpino.
E poi le fotografie della consegna della Bandiera di Guerra durante le celebrazioni per l’Adunata Nazionale di Padova del 1976 con il M.llo Onorati stesso accanto alla nostra  “Madrina“ Piera Milivinti, assieme all’allora Comandante  del Gruppo Ten. Col. Mazzoli Adalberto.

Ten.Col. Mazzoli - Ten. Michelotti -M.llo Pavan e M.llo Onorati

Consegna della Bandiera di Guerra da sinistra Ten.Col. Mazzoli – Ten. Michelotti -M.llo Pavan e M.llo Onorati

Anche questo ci lega alla terra Valtellinese della “Madrina“ della nostra Bandiera di Guerra: “la Piera”. Chi dei nostri Ufficiali l’ha conosciuta la dipinge come una donna dal carattere forte e schietto, che sapeva confrontarsi dialetticamente con tutte le gerarchie militari, dal Generale all’umile “sconcio” che prestava servizio presso le scuderie.
Il Gen. Secondo D’Elia (allora comandante di batteria), dice che lei amava definirsi “Sorella degli Alpini“ (titolo per certi versi le veniva riconosciuto nei fatti)  e così per rispettare la sua volontà, la grande umiltà e la dedizione alle Truppe Alpine, noi Artiglieri in Congedo del Gruppo “SONDRIO” il 16 Giugno 2012, presso la sua casa di Via Degli Alpini a Talamona, abbiamo intitolato una targa in bronzo dedicata a: PIERA MILIVINTI  “Sorella degli Alpini” – Madrina della Bandiera di Guerra del Gruppo “SONDRIO” e del Gruppo Alpini di Talamona.
Con queste pagine vogliamo far conoscere meglio il nostro “SONDRIO”, il Gruppo più eterogeneo del 5° Rgt. di Artiglieria da Montagna, formato da giovani di vent’anni, Bresciani, Comaschi, Bergamaschi, Valtellinesi, Varesotti, Toscani, Milanesi e Piemontesi, ragazzi “tosti”, forti, tutti d’un pezzo, senza troppi fronzoli per la testa che sapevano tenere a freno l’irrequietezza di quelle bizzarre bestie, nostri compagni di Naja che erano i Muli.
Ancora oggi, a distanza di tanti anni dal congedo, ci ritroviamo con lo stesso spirito di allora, per dimostrare a tutti che  la tanto deprecata  Naja è comunque servita a creare un’inossidabile spirito di gruppo, la solidarietà disinteressata verso il prossimo ed anche, se vogliamo, per rinverdire i fasti di quello che fu uno dei più bei Gruppi del 5°Artiglieria da Montagna.
Seguiteci, vi terremo informati su tutte le iniziative cui prenderemo parte o che organizzeremo.
Per continuare a far vivere il grande Gruppo di Artiglieria da Montagna “SONDRIO” potete inviare i vostri contributi a gramonsondrio@gmail.com o sulla nostra pagina Facebook.WebMaster: Fabio Giovannoni giovannoni.fabio@gmail.com250993_477441645615545_1165674044_n